Cari amici e colleghi,
Con la più sincera amarezza e dolore vi informiamo della scomparsa di Giuseppe Briganti.
È difficile, davvero difficile in poche righe, descrivere e contenere la profonda figura umana di Beppe. Non è vero che quando si muore si diventa tutti speciali. Beppe lo era e lo è sempre stato davvero, in ogni giorno della sua vita. Aveva un’umanità non solo rara ma per certi aspetti davvero unica. A Beppe importava della gente che incontrava e con cui aveva modo di parlare anche solo occasionalmente. Lo si capiva dallo sguardo che aveva mentre ascoltava. Beppe era una persona di una coerenza assoluta nella vita, nel lavoro e da quel poco che sappiamo nel suo ruolo di genitore. Era uno spirito libero portato in modo naturale, oserei dire istintivo, al rispetto e alla difesa della liberta’ degli altri. Beppe era solo sostanza ed era forma quando la forma è sostanza. Per chi ha avuto modo di conoscerlo era un grande ricercatore ed un grande scienziato. Era profondamente innamorato del suo lavoro e quello che gli interessava e lo divertiva era trovare risposte, in qualunque modo. Ecco perché ha usato i neutroni, certamente, ma anche un’infinità di altre tecniche e avvalendosi della collaborazione di chiunque potesse contribuire a trovare le risposte che cercava. Era persona colta, preparatissima e ne sapeva moltissimo ma quando gli raccontavi o proponevi qualcosa da studente, ti ascoltava con l’attenzione ed il rispetto che ti saresti aspettato avrebbero meritato persone con piu’ esperienza. Intrepretava la vita accademica in maniera pura. C’era sempre e potevi sempre andare da lui a chiedergli cosa non ti tornava. C’era per i suoi collaboratori, per i suoi studenti ma anche per quelli che suoi studenti non erano ma avevano saputo che lui li avrebbe ascoltati, altrove avrebbero trovato porte chiuse, indisponibilità, spesso scherno in un ambiente troppo spesso e troppe volte ingiustificatamente elitario. Potevi rimanere nel suo studio tutto il tempo necessario a trovare la soluzione ad un problema di Fisica I.
Oggi si misura il valore delle persone con il numero di pubblicazioni e il numero di cariche che si è in grado di collezionare. Beppe era lontano da tutto questo, cercava solo di capire e trovare risposte. Sarebbe bello misurare invece quanti studenti hanno trovato una loro strada grazie a Beppe. Quando scompare una persona come Beppe, silenziosa e riservata come era eppure così empatica e disponibile, se ne va senza rumore, eppure ci piace pensare che il mondo se ne accorga e lo pianga come oggi lo piangiamo noi assolutamente smarriti di fronte a questo suo uscire di scena in modo così repentino.
Grazie Beppe.
A nome di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti nella nostra Società e fuori dalla nostra società.
Ciao
Alessio e Marco